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Come migliorare il posizionamento dei siti web su Google

Per chiunque possieda oggi un’azienda o un’attività di qualsiasi genere è assolutamente fondamentale avere un sito internet di riferimento. I potenziali clienti, infatti, utilizzano principalmente questo mezzo per cercare beni o servizi da acquistare o anche semplicemente per acquisire informazioni sugli stessi. Un sito internet ben fatto, dunque, è un importante bigliettino da visita che può cambiare davvero le sorti del vostro business se curato in maniera appropriata.

Non basta, infatti, essere presenti sul web ma dobbiamo, al tempo stesso, essere rintracciabili dai nostri potenziali clienti e questo è un risultato che si può ottenere solo ed esclusivamente grazie ad un buon investimento nel marketing, che può prevedere pubblicità a pagamento su motori di ricerca o social, o posizionamento su Google. Quando parliamo di posizionamento facciamo riferimento a quelle operazioni che si mettono in pratica affinché il nostro sito internet sia visualizzato nei primi risultati di ricerca legati ad un dato search intent, ovvero a diverse parole chiave riguardanti un unico scopo.

Supponiamo, ad esempio, che abbiate un ristorante vegano a Roma. I clienti interessati digiteranno probabilmente la parola chiave “ristoranti vegani roma” su Google e il motore di ricerca elaborerà una lista di risultati, elaborati anche in base alla posizione dalla quale viene effettuata la ricerca. I siti in questione vengono ordinati da Google seguendo un algoritmo preciso, che include segnali quali l’autorevolezza del sito, l’attinenza con il risultato cercato, etc.

Il potenziale cliente, dunque, si troverà davanti una lista di risultati e cliccherà con molte più probabilità su quelli presenti nella prima pagina, trascurando, invece, quelli presenti sulle pagine seguenti (che avranno una percentuale minore di probabilità di essere cliccati). Con questo semplice esempio, dunque, vi ho illustrato quanto sia importante avere un buon posizionamento su Google per migliorare la vostra visibilità, guadagnare più clienti e aumentare, di conseguenza, i vostri introiti.

Mi riferisco principalmente a Google dato che è il motore di ricerca più utilizzato al mondo ed è dunque importante concentrarsi principalmente su questo per poi effettuare, semmai, in secondo luogo un lavoro su altri motori come Bing o Yahoo. In uno studio recentemente pubblicato da Moz.com si evidenzia come circa il 70% dei click provenga dalla prima pagina dei risultati di ricerca di Google, laddove, invece, la seconda o la terza pagina otterrebbero solo il 5%. Una differenza percentuale importante, dunque, che può solo spingerci a lavorare al meglio per raggiungere la prima pagina. Ma come si fa?

Cos’è la SEO

La branca che si occupa di questo tipo di operazioni è chiamata SEO, sigla che sta per Search Engine Optimization (che tradotto in italiano significa “Ottimizzazione per i motori di ricerca”). La SEO racchiude una serie di operazioni da mettere in pratica per migliorare il posizionamento di un sito web in maniera organica e non ricorrendo, dunque, alla pubblicità a pagamento come può essere invece la SEA (Search Engine Advertising, cioè pubblicità attraverso i motori di ricerca) attuabile grazie alle campagne Adwords.

Cos’è la SEA: l’esempio di Adwords

In breve Google dà la possibilità di acquistare a pagamento alcune posizioni all’interno dei risultati di ricerca per un dato periodo, o fino all’esaurimento di un determinato budget. Per intenderci, dunque, al termine della promozione il vostro sito non sarà più visualizzato negli spazi dedicati agli annunci. A questo c’è da aggiungere che i siti in promozione vengono comunque contrassegnati con la sigla “Ann.”, che comunica al cliente che ci si trova davanti ad un risultato sponsorizzato e che potrebbe, dunque, decidere di iniziare a cliccare i risultati organici prodotti dalla ricerca scartando quelli in promozione.

Per le ragioni che vi ho esposto poc’anzi, dunque, un lavoro efficace di SEO è, a mio parere, da preferire in maniera assoluta a quello della SEA, almeno nel medio-lungo termine. Riuscire ad ottenere un buon posizionamento organico, infatti, vi farà aumentare visibilità spendendo meno e contare su un risultato più duraturo.

Avete, dunque, a vostra disposizione due opzioni:

  • Rivolgervi ad un libero professionista che si occupi di SEO o ad un agenzia specializzata;
  • Mettere in pratica una serie di operazioni che vi permetteranno di migliorare il vostro posizionamento.

Sebbene l’affidarsi ad un esperto abbia sicuramente i suoi vantaggi in termini di risultati e di risparmio di tempo, anche la SEO fai da te può portare ad un miglioramento significativo del posizionamento e rivelarsi estremamente utile per coloro che non hanno un grande budget da dedicare allo scopo.

Nelle prossime righe, dunque, vi illustrerò le operazioni principali da effettuare per migliorare il posizionamento del vostro sito nei risultati di ricerca.

Posizionamento siti web su Google: i 3 step fondamentali

Un buon posizionamento SEO su Google, bisogna seguire tre fasi principali:

  • La scelta dell’argomento e delle singole parole chiave;
  • L’ottimizzazione del sito web;
  • L’ottenimento di link esterni che rimandino al vostro sito (la cosiddetta “link building”).

Questi tre passaggi, se effettuati in maniera accurata ed intelligente, vi potranno portare a raggiungere la prima pagina su Google, a patto ovviamente che impieghiate tempo e dedizione a queste operazioni.

Ricordate, infatti, che la SEO è più un’arte che una tecnica e serve esperienza e pazienza per raggiungere il risultato desiderato.

1. La scelta delle parole chiave

Le parole chiave sono quelle ricerche per le quali vorreste che i visitatori arrivassero sul vostro sito web. Bisogna, dunque, sceglierle accuratamente per riuscire ad ottenere dei buoni risultati.

2. Idee di partenza

Per cominciare vi consiglio di annotare, su un foglio di carta o su un file Excel, cinque possibili parole chiave legate alla vostra attività, che potrebbero cercare i clienti interessati al vostro prodotto o al vostro servizio.

Siate il più specifici possibile ed evitate parole chiave generiche tipo “ristoranti” o “automobili”. Aggiungete, invece, aggettivi che possano essere attinenti, così da restringere il campo. Posizionarsi per parole chiave generiche, infatti, è estremamente difficile e, al contrario, dovrete concentrarvi su keywords che abbiano poca competitività ma un buon numero di ricerche, e che definiscano davvero la vostra attività e i servizi/prodotti che offrite.

3. Controllo del volume di ricerca

Una volta stabilite le vostre cinque parole chiave di partenza, dunque, cercatele su Google. In fondo alla pagina dei risultati di ricerca, potrete trovare una lista di parole chiave nelle ricerche correlate. Per ogni risultato trascrivete le keywords che possono essere attinenti alla vostra attività.

Andate, poi, su Google Keyword Planner e controllate per ciascuna di esse le medie di ricerche. Scegliete quelle che hanno un buon volume di ricerche e trascrivetele: queste saranno le vostre parole chiave di partenza.

Ottimizzazione del sito web

Inizia da una corretta struttura

Una volta scelte le parole chiave dovrete strutturare al meglio il vostro sito internet.

Inserite nei menu di navigazione i link alle pagine più importanti, quelle che vorreste posizionare in prima pagina. Inserite invece nel footer quelle secondarie, come la privacy policy.

Anche i link interni sono fondamentali: assicurati di linkare tra loro le pagine più importanti, in modo da rendere più semplice la navigazione agli utenti.

Infine puoi sfruttare la sidebar per gli elementi di interazione, come i filtri, gli articoli correlati, e i link a newsletter e social.

Ottimizziamo le singole pagine

Una volta sistemati i menu e la struttura interna del sito iniziamo a ottimizzare i singoli contenuti.

Partiamo, dunque, dal titolo di un articolo o di una pagina. Dovrete inserire all’interno dello stesso la parola chiave che avete scelto. Lo stesso vale per i contenuti: potete inserire la parola chiave qualche volta, in maniera naturale e senza forzare.

Utilizzate anche gli H1 a tal fine, e gli alt-tag delle immagini. Vi consiglio di usare sinonimi e variazioni delle parole chiave, in maniera tale da rendere la lettura più naturale e piacevole.

Per quanto riguarda i contenuti, soprattutto, vi consiglio di inserire la parola chiave in maniera naturale, evitando che risulti troppo spammosa per gli utenti. Ricorda che un sito per piacere a Google deve piacere anche agli utenti in carne ed ossa ed è importante creare contenuti freschi e di qualità pur lavorando sull’ottimizzazione.

Per quanto riguarda i contenuti, invece, non esagerare. Inserire troppe parole chiave all’interno di un articolo o di una pagina non ne migliora il posizionamento e, al contrario, vi potrebbe causare una penalizzazione da parte del motore di ricerca. Inserite, dunque, la parola chiave nel titolo, nel sottotitolo e tre volte all’interno del corpo dell’articolo (preferibilmente una volta all’inizio, una al centro e una alla fine). Anche in questo caso ricordate di inserirle nella maniera più naturale possibile.

Link building

Una volta terminate le operazioni di Ottimizzazioni On-Page potrete concentrarvi sulla Link Building, ovvero sull’ottenimento di link esterni che accresceranno agli occhi di Google la vostra autorevolezza che, di conseguenza, migliorerà il posizionamento del vostro sito web.

Cominciate, dunque, con l’inserimento dell’URL nei siti dedicati alle directory. Ce ne sono svariati sul web e permettono la registrazione in maniera facile e del tutto gratuita. Questi siti non migliorano di molto l’autorevolezza agli occhi di Google, ma scegliere poche directory di valore e specifiche per la tematica del vostro sito è un possibile punto di partenza.

Una volta terminato il lavoro sui siti di directory, concentratevi sull’ottenere citazioni da siti web autorevoli e, possibilmente, con argomenti affini al vostro. Potete contattare i webmaster e proporre contenuti di valore, contenenti ovviamente un link. In questo caso cercate di trovare siti che trattino argomenti attinenti al vostro perché Google considera anche la rilevanza dei risultati. Inserire un link che rimandi al sito di un ristorante vegano, ad esempio, all’interno di un sito che vende detersivi è piuttosto inutile per migliorarne il posizionamento e viceversa.

Assicuratevi, inoltre, che il sito dal quale ottenete i link sia indicizzato (ovvero presente su Google), dato che in caso contrario l’operazione sarebbe del tutto inutile, e che goda di una buona autorevolezza (è ovvio che Google non dia lo stesso rilievo ad un link proveniente dal New York Times e ad uno proveniente da un blog amatoriale appena pubblicato).

Tramite Opensiteexplorer potete controllare l’autorevolezza del dominio linkante: questo strumento offre una valutazione della Domain Authority (DA). Maggiore è tale risultato, più il sito ha un profilo link importante.

Tramite tool come Semrush e Seozoom potete invece stimare il traffico organico che il sito riceve.

E’ preferibile ottenere link da siti con buona autorevolezza e che ottengono traffico organico.

E’ importante ricordare che i due strumenti suggeriti offrono solo delle stime, e che la valutazione di un sito che potrebbe linkarci andrebbe fatta in maniera approfondita.

Una volta che avete trovato e selezionato le parole chiave, ottimizzato la struttura e i contenuti del sito, e ottenuto link di qualità verificate i progressi ottenuti nel posizionamento del vostro sito web, perché lavorando con impegno e metodo i risultati non tardano ad arrivare.

Articolo scritto per il nostro blog da Filippo Jatta, consulente esperto di SEO che gestisce la pagina JFactor.

 

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