I social media si sono affermati negli ultimi anni come lo strumento di lead generation per eccellenza grazie alla loro efficacia nel raggiungere un bacino di utenza che, come nel caso di Facebook, sfiora i tre miliardi di utenti attivi.
Le aziende di tutto il globo hanno incominciato a utilizzare questi canali per promuoversi, in alcuni casi con risultati eccezionali, ma spesso anche con risultati non all’altezza delle aspettative.
Si tende infatti a fare un po’ troppo affidamento sui numeri, pensando che la semplice presenza all’interno di un flusso di dati così elevato comporti necessariamente un numero anche minimo di conversioni, ma purtroppo non è così semplice.
La competizione è altissima e l’interesse degli utenti non è qualcosa che bisogna dare per scontato, ma va conquistato con le giuste strategie.
Inoltre, e questo è un punto fondamentale, non bisogna credere che la presenza sui social media sia necessaria, o almeno non su tutti i canali, soprattutto se alcuni di questi non si mostrano rilevanti per i nostri obiettivi aziendali.
Quali sono i canali social più adatti per la propria azienda?
Vediamo allora quali sono i canali principali, come funzionano, e quali sono i benefici che si possono ottenere applicando le giuste strategie.
Se vogliamo infatti che la nostra attività sui social porti a dei risultati, dobbiamo essere coscienti di quelle che sono le loro caratteristiche specifiche e soprattutto non disperdere le energie su canali non rilevanti.
1. Facebook
Con i suoi quasi tre miliardi di utenti Facebook è il canale social più importante e sicuramente vale la pena sfruttarlo, qualunque sia il nostro business.
Il grande vantaggio che ci offre, rispetto alla concorrenza, è la sua incredibile versatilità. Qualsiasi formato multimediale funziona su Facebook, e trovano spazio tanto i contenuti editoriali e di engagement, quanto quelli più commerciali.
I contenuti sponsorizzati sono altamente personalizzabili e offrono possibilità di targeting molto dettagliate e accurate.
La concorrenza è però spietata e, prima di procedere, bisogna tenere in considerazione l’utilizzo che il nostro target fa della piattaforma, considerando sì l’obiettivo finale, ma anche i passaggi necessari per ottenerlo.
L’efficacia di una campagna Facebook dipende dall’engagement che riusciamo a generare negli utenti, che ci permette di allargare la nostra “reach”, il raggio d’azione, che si traduce in visibilità.
I contenuti commerciali hanno invece bisogno di sponsorizzazioni, in quanto difficilmente possiamo generare interesse tramite prodotti in vendita o simili, perché anche Facebook, come il resto del web, sta diventando sempre più “semantico” nei suoi algoritmi.
2. LinkedIn
LinkedIn è la piattaforma migliore per connettersi con altri professionisti.
Con i suoi 810 milioni di membri, questo social viene usato per fare network, pubblicare annunci di lavoro, candidarsi, divulgare informazioni sulla propria azienda o fornire il proprio punto di vista su tematiche di interesse collettivo.
A differenza di altri social network, LinkedIn è incentrato sul lavoro e sulla carriera. Il tono della conversazione è quindi professionale e istituzionale.
Proprio per questo, si è affermato come il canale preferito dalle aziende B2B, ovvero aziende che non si rivolgono al consumatore finale, ma ad altre aziende. E LinkedIn è il luogo migliore per intercettare i decision makers che ci interessano e acquisire lead qualificati.
Unica nota dolente? I costi dell’advertising sono molto più alti rispetto agli altri social.
3. YouTube
YouTube è il canale su cui visualizzare e condividere video di ogni natura e, grazie al suo bacino di utenti estremamente elevato, viene utilizzato da anni dalle aziende per comunicare con i clienti, possibili o fidelizzati.
Sulla piattaforma, è anche possibile guadagnare grazie al sistema AdSense di Google, che paga in proporzione alle visualizzazioni ottenute dai video, ma si tratta di un sistema che non genera introiti significativi a livello aziendale.
Per poter sfruttare al meglio YouTube in questi termini è bene avere una strategia di storytelling che sostenga la nostra attività commerciale.
Non tutti i business sono adatti a esporsi su YouTube, ma è possibile trovare un utilizzo quasi per chiunque.
Una azienda del settore metalmeccanico non potrà sperare di generare user engagement attraverso la creazione di video, ma potrebbe utilizzare YouTube come deposito di video illustrativi da condividere sul proprio sito o su altri canali social per fare nurturing verso i possibili clienti, informando sull’utilizzo e sul funzionamento dei propri prodotti.
Recentemente sta prendendo piede l’assoldare Youtuber, persone con un seguito di un certo peso, per farne degli influencer e promuovere i propri prodotti.
4. Instagram
Dall’acquisizione da parte di Facebook, Instagram si è trasformato in un colosso dei social.
La piattaforma di condivisione di immagini e video ha superato gli 1,2 miliardi di utenti attivi, e si possono trovare contenuti di ogni settore e ogni ambito.
A livello aziendale viene spesso considerata superflua, ma è un ottimo strumento per generare visibilità a costi ridotti, soprattutto se vogliamo colpire un target più giovane, come quello dei Millennials.
L’importante è rimanere in tema e magari condividere momenti di vita aziendale per coinvolgere più utenti possibili, ma generalmente è bene evitare i contenuti commerciali puri, a meno che non siamo in grado di fare del visual merchandising.
A differenza di altri social network infatti, Instagram si concentra sull’aspetto visivo dei contenuti.
Da evitare la condivisione di immagini scadenti o poco significative, che potrebbero generare disinteresse attivo nei confronti della nostra azienda e allontanare potenziali clienti.
Come per ogni social media, ma in maniera più accentuata, non bisogna pensare di dover pubblicare tanto per riempire la pagina.
5. Twitter
Twitter permette di rilasciare piccoli messaggi in formato testuale, con allegati in formato multimediale.
Nonostante non abbia in Italia la diffusione che ha a livello globale, resta uno dei social media più utilizzati. Il suo punto forte è dato principalmente dalla possibilità che i post pubblicati diventino virali attraverso la condivisione.
Molte aziende decidono di essere presenti su Twitter per utilizzarlo come strumento di customer service, ruolo che grazie alla sua comodità di utilizzo e di interazione fra utenti svolge in modo molto efficace.
È anche un ottimo strumento per condividere brevi contenuti di engagement, per via della velocità con cui riescono a diffondersi.
Bisogna però riuscire a produrre contenuti che funzionino sia nel generare interesse negli utenti che a promuovere la nostra azienda e, nel caso in cui si usi il social a fini di customer service, sapere gestire la clientela. La facilità di interazione può infatti essere causa di notevoli disguidi, e fare crisis management su Twitter non è facile.
Come per Facebook, può essere utile condividere contenuti anche non propri per mantenere alto il tasso di interesse.
Esistono altri canali social molto diffusi e ne nascono di nuovi ogni giorno – si pensi a TikTok, Pinterest, TripAdvisor, Yelp o SnapChat e così via – tutti con un grado di successo differente ma ognuno in grado di dare risultati se utilizzato coerentemente con la propria mission aziendale.
Qualsiasi web agency che si rispetti offre servizi di consulenza mirati per ogni specifica piattaforma ed è bene consultare un esperto di settore, se non sappiamo che strada prendere.
Iniziare un percorso di social media management in maniera approssimativa non solo non produrrà i risultati sperati, ma probabilmente scoraggerà dal tentare ancora.

Obiettivi e benefici della strategia di social media marketing
Una strategia di social media marketing adeguata ci offre grandi possibilità e benefici, quali:
1. Analisi delle metriche
I social media più importanti ci mettono a disposizione strumenti gratuiti per analizzare le metriche di fruizione dei nostri contenuti, quali la visibilità, l’engagement, il numero di utenti che compie determinate azioni e molto altro ancora.
Si tratta di dati estremamente rilevanti e, tramite la combinazione della strategia di marketing con il controllo delle metriche, anche in tempo reale, è possibile studiare l’efficacia sui vari canali dei nostri prodotti o dei nostri contenuti e aggiustare le strategie in corso d’opera.
2. Engagement sul sito
In ottica di visibilità online del nostro sito web è molto importante lo user engagement come fattore di posizionamento.
I fattori strutturali di web design ci permettono di renderci piazzabili, ma è il tasso di interazione fra noi e gli utenti a farci salire in relazione a determinate parole chiave.
Utilizzare i canali social per fare arrivare traffico sul sito è un modo per piazzarsi e quindi generare visibilità in relazione a un determinato mercato online, intercettando una domanda attiva che si quantifica in termini di ricerche su internet.
3. Fidelizzazione e Visibilità
L’interazione fra i nostri contenuti e gli utenti ci permette di stabilire un legame effettivo con il cliente. L’utente che ci seguirà o che interagirà con noi sui social diventerà così un lead, più o meno caldo, con cui poter giocare per stabilire un rapporto duraturo.
Possiamo utilizzare questi canali preferenziali per offrire coupon e sconti o informazioni sui nostri prodotti, in modo che questi diventi, possibilmente, un nostro fedele cliente. D’altronde non c’è cliente migliore di quello informato e motivato nei nostri confronti.
Allo stesso modo, e questo funziona particolarmente bene su Facebook, ogni utente fedele che interagisce con noi si offre come snodo all’interno della rete. Un “mi piace”, una condivisione, o anche un commento su un nostro post, ci rendono visibili alle persone nella rete dell’utente, andando a garantirci visibilità e, nel migliore dei casi, generazione di nuovi lead.
4. Targetizzazione e contenuti sponsorizzati
I canali social offrono possibilità di targetizzazione molto elevate, potendo scegliere fra interessi, geolocalizzazione o anche settore di lavoro.
Il costo di queste operazioni è variabile e può andare dai pochi euro al giorno fino alle centinaia di milioni spese da Amazon. Quello che cambia rispetto ai canali più tradizionali è l’efficacia a parità di costo.
Ogni euro speso è speso per fare arrivare il nostro messaggio alla persona più giusta – sempre se impostiamo la targetizzazione in maniera corretta – e il tasso di conversione sarà necessariamente molto più alto piuttosto che un annuncio cartaceo, uno spot in tv o un cartellone stradale.
L’utente targettizzato avrà già infatti manifestato un interesse attivo nei confronti di argomenti simili al nostro, garanzia che non avremo mai con canali di sponsorizzazione tradizionali.
5. Analisi di mercato
Raramente in passato era possibile osservare e monitorare i propri competitor come oggi. Grazie ai social siamo infatti in grado di paragonarci a essi, individuare punti di forza, punti in comune e differenze sostanziali, in modo da trovare il nostro settore di mercato ideale, o anche capire come e quando attaccare la concorrenza.
Si possono anche effettuare analisi di mercato preventive, per capire le nostre potenzialità prima di investire.
Questi punti di forza sono da sviluppare accuratamente all’interno di una strategia generale da portare avanti sui social, ma con la consapevolezza che questa dovrà cambiare nel tempo, adattandosi al comportamento degli utenti.
Fortunatamente abbiamo gli strumenti necessari a monitorare questo comportamento e muoverci di conseguenza. Qualunque sia la nostra strategia è bene ricordare che sul web “content is king”, ovvero i contenuti regnano sovrani. La qualità dei contenuti è fondamentale.
Vuoi definire insieme a noi la strategia di social media marketing più adatta per la tua azienda? Scrivici e verrai ricontattato!