Il social media manager è una figura professionale recente. Infatti, dall’avvento massiccio dei social nelle nostre vite, progressivamente anche l’industria ha compreso i vantaggi commerciali di essere presente con il profilo aziendale su questi canali di nuova generazione.
Il problema è che, all’interno delle aziende, le persone capaci di gestire, sui social, un profilo corporate non sono molte: occorre una formazione trasversale, un costante aggiornamento e una continua pratica sul campo. Per di più, su un argomento che, fino a un decennio fa, non era nemmeno contemplato tra lo “scibile umano”…
Chi si poteva immaginare, anche solo nel Duemila, che avremmo dovuto saper gestire Facebook, Instagram, Twitter, Youtube, LinkedIn, Google+ e Pinterest?
Nessuno, perché non erano ancora stati inventati!
Da allora, quei pochi che hanno intuito il potenziale rivoluzionario dei social per il marketing, hanno preso il largo col vento in poppa, hanno fatto molta esperienza e hanno fondato scuole e master di specializzazione.
Ad oggi, la figura del social media manager (spesso abbreviato SMM) è ormai affermata e indica un professionista capace di gestire profili social delle aziende in modo da ottenere risultati misurabili, tutti a vantaggio del business.
Quali vantaggi? Dipende. Talvolta, l’obiettivo delle attività di social media management è aumentare la reputazione di un Brand, altre volte è aumentarne la visibilità o raggiungere nuove categorie di utenti per convertirli in potenziali clienti…In ogni caso, ormai è chiaro a tutti che essere presenti sui social è importantissimo, qualunque sia l’attività da promuovere.

Cosa fa e cosa deve saper fare un social media manager?
Bene, in estrema sintesi deve saper creare empatia con gli utenti e inspirare loro fiducia nei confronti dell’azienda!
Come? Qui viene il bello.
Tanto per cominciare, il social media manager deve essere capace di stabilire degli obiettivi, poi deve sapere come raggiungerli e infine come valutarli. Infatti, qualsiasi sia il focus della nostra azienda, non arriveremo da nessuna parte senza una precisa strategia, guidata da qualcuno che conosce bene le regole del gioco.
Il social media manager non si occupa solo di redigere un piano editoriale, ma sa anche come adattarlo ai cambiamenti degli algoritmi delle piattaforme su cui opera, sa variare il linguaggio a seconda del canale che sta usando e sa valorizzare contenuti pertinenti con uno sguardo super partes.
Perché allora, se la gestione dei social è così importante, non formare un nostro dipendente perché se ne occupi direttamente?
Anche laddove ci siano i fondi per fornire un’adeguata formazione, da parte nostra restano alcuni dubbi sulla gestione interna dei social, basati sull’osservazione di molte realtà aziendali che abbiamo conosciuto da quando siamo una web agency.
Innanzitutto, è difficile recuperare, con qualche giorno di corso aziendale, una competenza che, chi è arrivato a fare il social media manger oggi, ha acquisito durante anni di osservazione sul campo e di ore dedicate alla formazione.
Inoltre, è pressoché impossibile mantenere una visione obiettiva sull’azienda se si decide di affidare la gestione dei social aziendali a un nostro dipendente, così come è improbabile ottenere un monitoraggio lucido sui risultati.
Il nostro consiglio è insomma quello di scegliere il supporto di un social media manager esterno, meglio ancora se con alle spalle un’agenzia, laddove potrà lavorare a stretto fianco con un bravo grafico e con un bravo copywriter.